Cenni di Biologia del Riccio

I ricci si trovano in molti habitat (parchi, giardini, cimiteri, terreni incolti e terreni agricoli, etc.). In genere preferiscono i margini dei boschi, la macchia, i prati e le siepi.

Sono solitari per la maggior parte dell'anno, hanno una struttura sociale basata sull'evitamento reciproco, tranne durante il corteggiamento o quando si sfrutta una fonte di cibo particolarmente ricca. Generalmente coprono 10-30 ettari.  Sono animali notturni, l'attività diurna (diversa dall'alba e dal tramonto) è solitamente un segno di ferita, malattia o carenza di cibo (ad eccezione delle madri che allattano che a volte lasciano la loro prole nel nido per brevi periodi durante il giorno al fine di foraggio per il cibo). Generalmente, i ricci riposano durante il giorno in nidi costruiti con la vegetazione (soprattutto lettiera di foglie) sotto la copertura di siepi o arbusti. La scelta del sito di nidificazione può esporli a rischi antropici come l'accensione di falò, il taglio dell'erba o la biforcazione di cumuli di compost.

Durante la notte i ricci cercano cibo usando il loro acuto senso dell'olfatto per localizzare coleotteri, bruchi, lombrichi, lumache e altri invertebrati. Sono principalmente insettivori ma sono anche onnivori opportunisti e occasionalmente consumeranno piccoli vertebrati come piccoli topini e carogne. L'attività continua per tutta la notte mentre vagano in cerca di prede.

Durante l'inverno i ricci vanno in letargo, quindi si vedono raramente a meno che non vengano disturbati, anche se possono svegliarsi periodicamente per cercare cibo o spostare il nido. In primavera escono dal letargo e cominciano a disperdersi. Durante l'autunno, un gran numero di giovani, soprattutto quelli provenienti da cucciolate tardive, sono costretti a cercare cibo durante il giorno poiché il cibo scarseggia e hanno bisogno di accumulare sufficienti riserve di grasso per sopravvivere all'inverno. La maggior parte di questi animali ha un carico parassitario significativo, in particolare broncopolmonite parassitaria, che contribuisce alla loro morbilità e mortalità.

Ricci di peso inferiore ai 400 grammi in novembre vanno prelevati e portati presso un centro di recupero, altrimenti non superano l’inverno. Ricci di peso superiore, se in buono stato di salute, non vanno prelevati, ma andrebbe lasciato loro a disposizione acqua e cibo per gattini affinchè possano nutrirsi anche in inverno.

Le femmine del riccio europeo presentano un periodo estrale che va da marzo e ottobre. Purtroppo, a seguito dei cambiamenti climatici spesso si prolunga fino a novembre o è anticipato già nel mese di gennaio.

Periodo gestazionale oscilla tra 31 -35 giorni. I piccoli nati per ogni parto possono variare da 2 -7 cuccioli. Il cucciolo alla nascita pesa circa 15 grammi. Lo svezzamento dei cuccioli avviene intorno ai 38-45 giorni. I ricci europei raggiungono la maturità sessuale tra gli 8-10 mesi

Il riccio selvatico

La Legge Quadro Nazionale 11 febbraio 1992 n.157  «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio», è quella attualmente in vigore e all’art. 1 cita:

Art 1 comma 1 della legge 157/92

«La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale»

Questo significa che il riccio è un animale protetto ed è a rischio estinzione e come tale è tutelato dalla legge.

La causa di morte predominante è purtroppo ad opera dell’uomo, in primis per investimenti lungo le strade, poi per disattenzione quando si eseguono i lavori di giardinaggio con l’utilizzo di decespugliatori, sia a filo che a lama, sotto siepi e cespugli senza aver prima accertato che non vi sia la presenza di un riccio (ma anche di una nidiata) che durante il giorno dorme in piccoli avvallamenti ricoperti da foglie, proprio sotto siepi e cespugli. I ricci vengono orrendamente mutilati o uccisi e in caso di cucciolate, la mamma può abbandonare il nido lasciando senza scampo i piccoli. Infine per l’utilizzo smodato di lumachicidi negli orti, il riccio nella sua dieta ricomprende anche le lumache, queste, che sono avvelenate, avvelenano anche il riccio che muore tra sofferenze atroci. Forse la gente non sa che esistono modi anche più naturali per eliminare le lumache, ci sono trappole ecologiche, la cenere del camino attorno alle colture ecc. e comunque il riccio essendo un insettivoro-onnivoro, mangia una gran quantità di insetti presenti negli orti.

Molto pericolosi sono anche i pozzetti aperti, le piscine e i tombini, dove i ricci possono cadere e non uscire più. Per salvargli la vita, basterebbe introdurre in questi luoghi, scalette o griglie per facilitare la loro risalita (il riccio sa nuotare

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